25/04/2025

Porridge: molto più di una “pappa d’avena”

Il nome in italiano non rende onore a questa ricetta, semplice e versatile ma soprattutto benefica per la salute (se ben preparata!)

Dal campo al piatto

Fiocchi d’avena, latte (o acqua), sale (o zucchero o miele), pochi minuti sul fuoco e il gioco è fatto! Così si prepara il porridge, un piatto di origine anglosassone risalente al Medioevo e che, fino all’introduzione del pane lievitato e del forno per la cottura di alimenti, rappresentò il modo più comune per cucinare i cereali (il termine “porridge” deriva da “pottage” che in inglese antico significava “zuppa” o “stufato”). Come si legge in questo articolo pubblicato da Gamberorosso.it, le prime ricette prevedevano la cottura in acqua e la preparazione della pietanza in versione esclusivamente salata. La scelta dell’avena dipese dal fatto che proprio questo cereale è da sempre uno dei più coltivati nel Regno Unito e pertanto rappresentava una scelta strategica per il pasto dei contadini, economico, sostanzioso e in grado di sostenerli durante il lavoro nei campi.

Un piatto inglese che parla tutte le lingue del mondo

Oggi il porridge è una preparazione diffusa in molti paesi del mondo: dagli Stati Uniti alla cucina etiope, dove viene preparato con il grano spezzato, l’avena etiope, l’orzo o una miscela di questi, e assume il nome di Kinche (o Qinch’e) e a quella iraniana, dove si chiama “haleem” (che in iraniano significa “paziente e misericordioso”), si prepara con il grano e, sia nella versione dolce (con burro fuso, cannella e zucchero), sia in quella salata (con carne di agnello, pollo o tacchino, bollita e mescolata insieme al cereale e le lenticchie) viene servito spesso servito durante il Ramadam come rottura del digiuno.

La ricetta è diffusa anche in Europa, in particolare in Russia e nei Paesi nordici in cui viene preparata come piatto delle feste fin dal XII secolo. Soprattutto è apprezzato in Scozia, dove l’avena viene coltivata in abbondanza.

Stessa base, molte varianti

A seconda di dove viene preparato e delle occasioni in cui viene consumato, il porridge può essere realizzato in diverse varianti e con molteplici abbinamenti. Può essere dolce o salato, consumato come colazione, per il branch o come piatto unico per il pranzo o la cena, preparato con avena e/o altri cereali, con latte o con acqua, in proporzione 1:1 ma anche proporzioni diverse a seconda della consistenza che si vuole ottenere. Per esempio nel Regno Unito si usa preparare il cosiddetto “porridge runny”, che si ottiene immergendo i fiocchi di cereale in più liquido: 60 g in 200 ml circa, mentre per chi ama una consistenza più soda, può aggiungere un cucchiaio di yogurt o panna a fine cottura (soprattutto se quest’ultima avviene nell’acqua).

La preparazione può inoltre avvenire a caldo (in questo caso l’importante è far riposare un po’ il composto dopo la cottura, così che abbia il tempo di addensarsi per bene) o a freddo (si tratta dell’“overnight oatmeal”, che consiste di lasciare 30 grammi di fiocchi in 80 g di liquido per tutta la notte e la mattina si avrà la colazione già pronta).

A completamento della ricetta si può optare per  diversi ingredienti che vanno dalla frutta fresca o secca al cioccolato, dal miele allo sciroppo d’acero, fino alle spezie. Qui trovi la ricetta di Sonia Peronaci, che propone due varianti dolci, ma le declinazioni di questa pietanza sono davvero infinite.

Gli effetti benefici

Sostanzioso e nutriente, il porridge è anche un alimento benefico per la salute e adatto all’alimentazione degli sportivi e di chi vuole mantenersi in forma, purché si punti su topper salutari e non troppo calorici.

L’avena, innanzi tutto, ha molte proprietà nutraceutiche: è ricca di fibre, proteine e grassi “buoni” come l’acido linoleico, pertanto presenta un basso indice glicemico e risulta un valido alleato contro il colesterolo cattivo (LDL). In più, secondo il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, questo cereale contiene diversi sali minerali (tra cui potassio, ferro e magnesio).

e vitamine essenziali (come la vitamina B e i folati), il cui apporto e i cui vantaggi (di cui abbiamo parlato in questo articolo) aumenta se si sceglie un “topper” salutare che includa frutta fresca o secca, ma anche verdure, spezie e magari un accompagnamento ad hoc per rendere il pasto davvero equilibrato.

Insomma, le declinazioni sono davvero infinite, così come la possibilità di rendere il piatto salutare in base ai propri gusti e alle proprie esigenze nutrizionali. Pertanto: a ciascuno il suo porridge!